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TITOLO |
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| Commedia in due parti in dialetto mantovano-reggiano
Scritta fra il 2007 e il 2008, non è stata ancora rappresentata. |
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| ETTORE, anziano pensionato
ADELE, sua amica
GERMANA, barista
VICO, amico di Ettore
LEANDRINA, sua moglie
ANGILIN, bambino
TINA, cugina di Adele
OSVALDO, suo compagno
UN BARBONE
LA SIGNORA |
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| SCENA FISSA
Un settore di un vasto giardino pubblico in una città della Pianura Padana. A destra il retro di un piccolo chiosco-bar (con cassette di bottiglie vuote e altre suppellettili tipiche dell'ambiente) e un tavolino con sedie, in primo piano due panchine a tre posti, verso il fondo un'altro panchina; sullo sfondo e a sinistra alberi e cespugli tipici dei parchi pubblici. A destra in zona proscenio l'uscita per la parte non visibile del bar con una freccia rivolta a destra recante l'indicazione "toilette". Negli angoli fra il fondale e le fiancate ci sono due aperture che si suppone portino: quella di destra alla strada, quella di sinistra ad altre zone del parco. L'arredo scenico tipico dell'ambiente comprende anche un cestino. |
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| ETTORE: Anziano dall’aspetto ben curato. Ha circa settant’anni.
ADELE: Elegante ed anziana signorina. Più o meno coetanea di Ettore.
GERMANA: Signora di mezz’età abbigliata con indumenti che possano chiaramente identificare una barista al lavoro.
VICO: Vecchietto d’aspetto particolarmente arzillo.
LEANDRINA: Anziana e simpatica signora quasi sempre sorridente.
ANGILIN (o ANGIOLINA) Sia nella versione maschile che in quella femminile ha un abbigliamento (una tuta o qualcosa del genere) che risulta sportivo e, nello stesso tempo, di splendente originalità in quanto a colore e qualità del tessuto.
TINA: Anche lei più o meno sulla settantina. Vestita con un’eleganza piuttosto vistosa, ma non caricaturale, si esprime quasi sempre con toni assai bruschi.
OSVALDO: Seduto per gran parte della commedia su una carrozzina, è un anziano d’aspetto piuttosto sofferente, ma quasi sempre paziente e sottomesso.
UN BARBONE: Uomo di mezz’età dall’aspetto cupo e triste, abiti malandati e piuttosto sporchi.
LA SIGNORA: È una donna ancora giovane e bella. Il suo abbigliamento, con veli e abito lungo, la fa sembrare un po’ una zingara in costume tradizionale, un po’ una signora musulmana o indiana, un po’ una Madonna rinascimentale. |
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| Alcuni anziani pensionati s’incontrano e si fanno tranquillamente compagnia in un angoletto di un parco pubblico. D’improvviso altri personaggi vengono a turbare il loro sereno tran-tran quotidiano mettendo a nudo i piccoli e grandi problemi che la loro vita passata non ha mai compiutamente risolto. Si presenta anche una strana e dolcissima creatura (un bambino o una ragazzina) che li aiuta ad affrontare i molti eventi anche clamorosi che complicano la loro giornata. Ad ogni difficoltà Angilin (o Angiolina) interviene sorridente per fargliela superare con azioni del tutto fuori dell’ordinario. Tutti si innamorano di questo eccezionale ragazzino capace di ottenere incredibili pacificazioni, di far dimenticare antichi rimorsi, manie e paure, di consigliarli in scelte di vita fondamentali. Riesce a risolvere per loro anche le ambasce create da un troppo improvviso colpo di fortuna. Poi se ne va lasciandoli titubanti sulla sua reale identità, ma felici per il bene ricevuto. |
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| La vicenda si svolge ai giorni nostri in una città al centro della Pianura Padana. |
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