PAOLO GHIDONI
e il suo TEATRO IN DIALETTO
"Li tre bambuli"
Commedia in tre atti in dialetto mantovano-reggiano


Scritta verso la fine degli anni ottanta è stata messa in scena con la regia dell’autore alcuni anni dopo dal “GRUPPO TEATRO APERTO” ottenendo buon successo di pubblico e di critica. Recentemente questo testo è stato ripreso anche da altre compagnie mantovane e reggiane
ZORAIDE, pensionata
LEO, pensionato
GASTONE, pensionato
CLORINDA pensionata
ARMANDA, pensionata
MILENA, figlia di Zoraide
ERMETE, figlio di Zoraide
LUISA, moglie di Ermete
SANDRO, autista
DANIELE, marito di Milena
ASTOLFO, pensionato
CARABINIERE
MARESCIALLO
L’azione si svolge negli ultimi anni del ventesimo secolo in un qualunque paese al centro della Val Padana.
Zoraide, (Anziana signora sui 65 anni. Veste con grande eleganza.)
Leo, ( Più o meno coetaneo di Zoraide. Veste in modo piuttosto convenzionale; di aspetto pacioso e accattivante).
Gastone, (Anziano di aspetto poco convenzionale: capelli lunghi e bianchi, vistoso orecchino; giovanile nell’abbigliamento).
Clorinda, (Anziana zitella, spesso brilla; di un’eleganza assai estrosa. Può essere caratterizzata con tic non esagerati).
Armanda, (Anziana ancora avvenente con atteggiamenti spesso disinvolti).
Milena, (Signora sui 35 anni d’aspetto assai piacevole).
Ermete, (Sui 45; tipico impiegato di mezz’età).
Luisa, (Sulla quarantina; graziosa, ma non troppo appariscente).
Sandro, (Ha più di 40 anni; tipica divisa da autista. Porta un orecchino).
Daniele, (Quarantenne di aspetto giovanile e disinvolto).
Astolfo, (Sui settanta; ha i baffi ed è calvo. Veste in modo convenzionale).
Le tre vecchie “bambole” e i loro amici folleggiano fra mazurche, valzer, tanghi appassionati e cercano di godersi quel “poco” di vita che resta loro senza troppi scrupoli morali e senza inutili sentimentalismi. Coinvolgono amici e parenti in situazioni abbastanza discutibili. Zoraide abbandona Leo e si invaghisce dell’affascinante nobiluomo Gastone. E’ in procinto di diventare addirittura contessa, ma Leo c’è rimasto male e decide di non arrendersi: c’è qualcosa che non quadra e lui ci vuol vedere più chiaro. Una divertente sequela di colpi di scena ci conduce ad una conclusione piuttosto sorprendente in cui, fra l’altro, le “tre bambole” riacquistano almeno un po’ di quella saggezza che avevano perso.








SCENA (unica per i tre atti)
Sala dignitosamente arredata in casa borghese. Tre uscite: la comune sul fondo, una a destra per ambienti situati sullo stesso piano, una a sinistra per ambienti situati al piano superiore. Indispensabili un mobile-bar, un telefono e un impianto stereo.
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